Differenza tra marmellata e confettura
Spesso molti confondono le marmellate con le confetture. Voi sapete qual è la differenza tra marmellata e confettura? Scopriamolo insieme!
Che siano di fichi, di agrumi, di frutti di bosco o di marroni, le chiamiamo tutte marmellate, ma in realtà a seconda del tipo di frutta e del metodo di preparazione, esse prendono il nome di confettura.
Ma allora, quali sono le differenze tra marmellate e confetture?
Marmellata o confettura, come fare per distinguerle?
La prima differenza tra marmellate e confetture riguarda sicuramente la frutta utilizzata, perché possono essere chiamate marmellate solo le preparazioni che prevedono l’utilizzo di agrumi e zucchero.
La marmellata è quindi realizzata con arance, limoni, mandarini, pompelmi, cedri o bergamotti e la frutta deve rappresentare il 20% del composto; ad essa vanno aggiunti lo zucchero e si possono includere la polpa, la scorza, il succo e la purea.
Con il termine confettura si indicano invece tutte le preparazioni che utilizzano qualsiasi tipo di frutta ad eccezione degli agrumi, e che includono solo la polpa con aggiunta di zucchero. Quando la percentuale di polpa utilizzata supera il 45%, si parla di confettura extra, ad indicare un prodotto di qualità superiore.
Preparazione e utilizzi di marmellate e confetture
Entrambe le tipologie si basano sui principi di conservazione della frutta e la loro preparazione si differenzia molto in base al tipo di frutta utilizzata: in relazione al livello di acidità, andrà difatti modificata la quantità di zucchero e la durata della cottura, che ci permetterà di raggiungere il livello di densità desiderato.
Lo zucchero è il responsabile della conservazione di marmellate e confetture ed è colui che rende la loro consistenza così gelificata, oltre a conferire più o meno dolcezza al composto.
Noi di Vestuto Eccellenze crediamo fortemente che il segreto per la riuscita della ricetta, sia che si tratti di marmellata che di confettura, risieda senza dubbi nella cottura lenta: mescolare continuamente per evitare la formazione di grumi ed far sí che il composto non diventi troppo denso farà sicuramente la differenza.
Le confetture Vestuto Eccellenze trovano largo utilizzo in cucina: dalla pasticceria all’accompagnamento di taglieri di salumi e formaggi, esse riescono ad esaltare gusti e sapori diversi, e creare contrasti sorprendenti, come per esempio quello tra confettura di pere e Pecorino DOP, un vero e proprio piacere per il palato.
Le nostre marmellate sono invece le protagoniste indiscusse del tè delle 5 in versione inglese, perfette da accompagnare a del pane tostato o a degli sfiziosi biscotti al burro, o ancora nella preparazione di torte e crostate invernali con agrumi di stagione.
Composte: cosa sono e come si utilizzano
Una terza tipologia è poi rappresentata dalle composte, che potrebbero risultare molto simili a marmellate e confetture, in realtà si differenziano da queste per la percentuale di frutta utilizzata.
La composta contiene difatti una dose di frutta molto più importante, che può arrivare a costituire i due terzi della peso totale.
La minore quantità di zucchero fa sí che le composte siano non solo molto meno dolci ma anche caratterizzate da una consistenza decisamente più liquida, perfetta da spalmare sul pane o fette biscottate.
La composta si diversifica da marmellate e confetture anche nella preparazione, che richiede solo qualche minuto sul fuoco e prevede l’aggiunta di canditi, uvetta, frutta secca o granella di cocco, così da rappresentare l’ingrediente perfetto per una colazione o una merenda sana e nutriente.
La minore quantità di zucchero e la breve cottura fanno sí che i tempi di conservazione si accorcino, e proprio per questo le composte vanno consumate entro pochi giorni dalla preparazione.
Bene, ora abbiamo capito qual è la differenza tra marmellata e confettura. E voi quale preferite?